venerdì 10 dicembre 2010

sukun / 2010


je sombre doucement dans les souvenirs de ce qui a été et ne sera plus.

Je m’en fais un habit pour habiller les heures qui m’attendent, demain

sabato 4 dicembre 2010

Antananarivo... o dovunque.

"Voi siete qui"
Cartello stradale. Uno qualsiasi


La prima settimana delle tre che mi aspettano in questo hotel, non e' altro che l'ennesima di molte gia' spese a guardare le ore passare, con il sole fuori, in una citta' che non e' la mia.

Qual e' la mia citta' allora? Non lo so, non ne ho. Ho cercato su google, su facebook, su you-tube, tracce di persone che ho conosciuto nel passato. A volte li spio, senza rivelarmi. Guardo le loro foto, quelle che hanno deciso di mostrare. A volte mi ricordano le citta' in cui ho vissuto.

Le 5 di pomeriggio arrivano, sempre, come una vittoria. Inaspettate, segnano la morte del pomeriggio, mortifero quando passa in solitudine. Mi ricorda quelle domeniche quando il cellulare non esisteva. Bastava uscire di casa e suonare al campanello di amici gia' usciti. Cominciava un tormento atroce: guardare le ore passare, senza rassegnarsi a leggere libri, studiare, scrivere.

Vestire quello che uno sente sulla superficie della pelle, e' un privilegio riservato a pochi. Che a me non e' mai stato consegnato. Riservato ad altri. Conosco amici -li conososcevo- capaci di fare di uno starnuto un evento psicosociale. Descriverlo con attenzione e perizia. Trarne insegnamenti per la vita. Lustrarne ogni aspetto come le faccette di un diamante. Ho sempre pensato che questa mia incapacita' fosse un limito nella mia musica, nella mia fotografia. Tutto sommato, un ostacolo ad ogni relazione della mia vita.

Quante volte, una mia fidanzatina mi ha chiesto cosa provassi. Cosa sentivo. La verita', e' che anche sentendo qualcosa, io non sono mai riuscito a metterci il dito sopra.

domenica 28 novembre 2010

"Nei giorni scorsi Frattini aveva indicato la possibile esistenza di una strategia per danneggiare l'immagine dell'Italia sul piano internazionale"

Sono d'accordissimo con Frattini. Esiste veramente questa strategia. La stanno applicando lui, Berlusconi e compagnia da parecchi anni.

E con grande efficacita', mi consenta.

mercoledì 6 ottobre 2010

[...]
All I ever wanted

All I ever needed
Is here in my arms
Words are very unnecessary
They can only do harm
[...]

Depeche Mode / Enjoy the Silence

sukun / 2007 - Paris, La Defense



venerdì 1 ottobre 2010

little wing, and the sort

sukun / 2010

Little Wing

Well she's walking through the clouds
With a circus mind that's running round
Butterflies and zebras
And moonbeams and fairy tales
That's all she ever thinks about
Riding with the wind.

When I'm sad, she comes to me
With a thousand smiles, she gives to me free
It's alright she says it's alright
Take anything you want from me,
anything.

Fly on little wing,
Yeah yeah, yeah, little wing

Jimi Hendrix

mercoledì 15 settembre 2010

sukun / 2010

prendi una macchina del tempo, la mia polaroid 340, e scappa nel passato, quando il presente fa paura. lo spazio di un pomeriggio, venerdi, -guardo ora questa foto- e sono felice

martedì 7 settembre 2010

petite soeur des mes nuits



sukun / 2010



per qualche motivo, strano davvero, ho nostalgia della Cambogia. Strano davvero perche' non ho mai passato una notte serena a Phnom Penh. Sono uno che crede ai fantasmi piu' di quanto creda ai vivi. E Phnon Penh e' una casa di fantasmi senza pace. Eppure stasera, riguardando le foto ed i risultati del mio lavoro degli anni scorsi a Phnom Penh, ho provato una profonda nostalgia. Sorprendente nostalgia per un luogo che mi ha sempre terrorizzato, piu' di qualsiasi altro posto in cui ho avuto la fortuna di andare per lavoro. Che c'entra questo con la canzone dei Noir Desir o con una polaroid di Roma? Non lo so. Questi fantasmi...

petite soeur des mes nuits /
ca m'a manque' tout ca /
quand tu sauvais la face /
a' bien d'autres qu'a' moi /
sache que je n'oublie rien /
mais qu'on efface /
a' ton etoile /
a' ton etoile /
a' ton etoile /

noir desir - a' ton etoile


giovedì 2 settembre 2010

cactus and pink flamingos




sukun 2010

bla bla bla


sukun 2007

bla bla bla bla bla bla bla, ed altre cose cosi' che tanto non mi ascolto manco io quando parlo.

lunedì 23 agosto 2010

me gustas cuando callas

sukun / 2008

E' una poesia che leggevo, rileggevo e mangiavo quando ancora si pensava fosse tutto possibile. Quando ancora si chiudevano gli occhi alla sera, con la fretta di riaprirli per scoprire: "e adesso che?". Una poesia quando ancora leggevo libri di poesia. Quando. Ancora.

15

ME gustas cuando callas porque estás como ausente,
y me oyes desde lejos, y mi voz no te toca.
Parece que los ojos se te hubieran volado
y parece que un beso te cerrara la boca.

Como todas las cosas están llenas de mi alma
emerges de las cosas, llena del alma mía.
Mariposa de sueño, te pareces a mi alma,
y te pareces a la palabra melancolía.

Me gustas cuando callas y estás como distante.
Y estás como quejándote, mariposa en arrullo.
Y me oyes desde lejos, y mi voz no te alcanza:
déjame que me calle con el silencio tuyo.

Déjame que te hable también con tu silencio
claro como una lámpara, simple como un anillo.
Eres como la noche, callada y constelada.
Tu silencio es de estrella, tan lejano y sencillo.

Me gustas cuando callas porque estás como ausente.
Distante y dolorosa como si hubieras muerto.
Una palabra entonces, una sonrisa bastan.
Y estoy alegre, alegre de que no sea cierto.

pablo neruda



giovedì 19 agosto 2010

I hate Leica

non so perche', ma io odio la mia Leica.
non c'e' un motivo. cioe' perche' ce ne sono tanti.
non ho mai provato quel senso di immediatezza che e' tanto decantato dai maniaci della Leica. Henri Cartier-Bresson, perche' era lui, ma tanti altri, forse tutti i grandi.

ecco, per me la Leica non e' immediata per niente. lo e' la hasselblad, medio formato. pesante, goffa e rumorosa. Ricordo una notte fotografando una manifestazione piuttosto violenta. ero tra la barricata e la polizia. in mezzo volava tutto i solito ambaradan. si avvicina un fotografo di un giornale, con casco e tutto l'armamentario, e mi fa: "ma tu che ci fai qua in mezzo con la hasselblad? devi essere pazzo!", beh, non so, a me pare naturale. guardare in un pozzetto senza nascondere il viso mi sembra piu' im-mediato per esempio. ed infatti io bottiglie in testa quella volta ed altre, non le ho prese. e queste sono alcune foto.




invece la leica, e' per me sempre fuori fuoco, sempre fuori quadro. sempre... non so, sempre cosi, impastata ed approssimativa. non c'entra la qualita' del fotografo in quello che voglio dire. forse solo la mia capacita' di familiarizzarmi con uno strumento e non con un altro. Pero' allora perche' si con uno strumento grosso e goffo e non con la decantata Leica? Ecco qualche esempio di cio' che io trovo approssimativo nella qualita' della resa...

venerdì 13 agosto 2010

Mot compte double

uno short movie di Nirina Ralantoaritsimba. Lei, ed il posto dove il film e' girato, contano molto per me. Enjoy!

sabato 7 agosto 2010

la mia terra

sukun Agosto 2010 - molise

la mia terra e' gialla del grano che non sara' mai pane
la mia terra e' triste come un comitato elettorale dopo la sconfitta
la mia terra, risate e disperazione
la mia terra e' abbandonata [e le eoliche spuntano come erbaccia]
la mia terra e' solitudine e cavalcavia
la mia terra e' case mai finite e case crollate
la mia terra sono more e colline
la mia terra siamo noi.


sukun Agosto 2010 - molise

martedì 20 luglio 2010

considerazioni importantissime


sukun 2010

per qualche ragione, a noi tutti sconosciuta, la sola maniera di non commettere errori e' di restare immobili come una pietra. ed anche cosi', si partecipa a parecchi di essi.

domenica 18 luglio 2010


sukun /jan 2010

non mi chiedete il favore di non chiedervene.
non mi chiedete di dire sempre qualcosa di pertinente.
non mi chiedete di non essere disordinato.
non mi chiedete di essere un altra persona.
questa qui e' gia' complicata abbastanza

domenica 9 maggio 2010

vecchie converse

sukun / 2010 / polaroid


sono uscito dalla porta, verso le 6 del pomeriggio
ed ho visto le mie vecchie converse di buenos aires,
nere, tutte nere, che penzolavano giu' appese al tempo,
ad asciugarsi, dopo una tempesta in moto.
Erano tutte imbevute di sole. Ed io le ho amate tanto,
tutto in un istante.

sabato 24 aprile 2010

la forza tranquilla

sukun / 2010 / polaroid


Voglio la forza tranquilla di questi alberi.
Voglio una forza traquilla per infonderla ai miei figli.
Voglio una forza di tempesta per non addormentarmi.


giovedì 22 aprile 2010

il coraggio di scappare



sukun/2007


ero rimasto a domeniche allegre e felici.
ma questo era prima.
prima.
prima.

mi sono spesso chiesto: "quanto costa la vita? Si puo' prezzare il corpo di uno?".

Non intendo la solita tiritera di poter comprare i principi di qualcuno, o affittarne il corpo per un ora o due. Intendo veramente: "quanto costa la vita di una persona? Vale lo stesso, a tutte le latitudini? Perde valore con gli anni, o piuttosto ne acquista?" Rispondere si, significa dare un giudizio di valore -sicuramente un po' buonista. Dire no, significa essere cinici. In alcune grosse organizzazioni, e' vietato viaggiare in piu' di 10 della stessa organizzazione sullo stesso aereo. Quanto valgo io, la mia vita? E quanto quella di un bambino in questo paese di terra e sangue?

L'asta e' aperta.

E ADESSO URLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

domenica 7 marzo 2010

the sunday of Nairobi

"Regrets / I have a few / but then again / a few to mention"

My Way - Franck Sinatra, Elvis Presley ed altri

Pensavo che sono felice. Grato della vita che ho, non so bene a chi devo essere grato, ma sono felice. Dei posti che vedo, della luce che vedo, delle persone che ho conosciuto, che
conosco, che stanno con me ed io con loro. Le anime belle e brutte, quelle coi capelli e quelle calve. Piu' ci penso -specialmente a sera- e piu' sono felice. Dei miei figli, del male che ho fatto agli altri e di quello che mi sono fatto -del bene che mi faccio e dei miei gusti musicali. Sono incazzato, ma sono anche tranquillo, sono allegro ed un po' tutto. E' un po' presto (spero) per tirare le somme. Pero' a questo punto, in questo istante sono felice, senza particolari motivi nuovi o sorprendenti.

...ed un mini reportage di 3 foto su cio' che faccio piu' spesso: casa -aeroporto e ritorno.




sukun / January 2010

domenica 28 febbraio 2010

paris y a longtemps maintenant

I'd rather be the devil / that t' be that woman' man

Skip James



sukun / paris, 2006

un dimanche tout seul chez moi, comme il y en avait pas eu depuis un sacre’ moment. Je voulais faire enormement de choses, j’ai commence’ tot. Et puis en fait, vers 14h j’avais rien, mais alors rien fait. En revanche j’etais rentre’ dans mes archives, chercher des vieilles photos: tres mauvaise idee. "Faut sortir", que je me dis.

J'ai donc prima ma moto et deux polaroids et je suis sorti prendre qqs photos. J’ai roule’ tout doucement en grimpant les collines et en evitant soigneusement tous les trous dans la route. J’ai respire’ a’ plein poumons le vert gris de l’equateur.

Et puis le soleil de l'equateur s'est cache' derriere un ocean de nuages menacants. J’ai rebrousse’ chemin, et me voici, a’ nouveau, a’ regarder mes anciennes photos…

Si vede ch’era destino era... e mo sono qui che mi rovino di biscotti. Disdetta.


giovedì 25 febbraio 2010

AAA- Altrove cercasi


sukun collage / (C) 2002-2006


Oggi non ho voglia. Non ho voglia e basta. Piu' ci penso e piu' non ne ho voglia.

Ripenso agli anni all'Universita', quando non avevamo voglia e vagavamo per le strade di Bologna o di Parigi.Non avevamo voglia e guardavamo in giro. Parlavamo alle ragazze, o delle ragazze (soprattutto quest'ultima cosa). Guardavamo i libri nelle vetrine o bevevamo il caffe', e poi ad una certa ora l'aperitivo, e poi le birre, e poi il vino e poi eravamo ubriachi.

Oggi non ho proprio voglia -anche se dovrei.

Ripenso a tutto quello che ho fatto, e non ho fatto -a "chi sono, cosa rappresento?", la domanda di base del mio dottorato in sociologia, che giace ancora incompleto sugli scaffali pieni di libri e carta sprecata. La risposta e' dentro di me, che pero'.... e' sbagliata!

Oggi mi girano, semplicemente.

Le foto, qui sopra, messe insieme tempo addietro. Sono io, sono quello che sono stato, quello che saro', quello che credevo essere e non ero -piu' quello che speravo essere e non sar' o non sono stato mai. In sociologia questo si chiama processo di 'individualizzazione'.

Per quanto mi riguarda si chiama esaurimento emotivo e motivazionale. Oggi non ho voglia.

martedì 23 febbraio 2010

Welcome to the first RES PÚBICA

sukun / 2010


Tanto vale dirlo subito.


C'e' stata la prima Repubblica. Poi la seconda Repubblica. Non aspettiamoci la terza, perche' siamo andati oltre, senza accorgercene.


Adesso siamo infatti alla prima
RES PÚBICA

La Cosa
Púbica e' cio' di cui meglio ci occupiamo, che meglio ci occupa, e spesso pre-occupa, tutto il resto e' contorno, sovrastruttura, decoro, ombre della caverna.non ci sono piu' donne e uomini, buoni o cattivi. Siamo Esseri Pubici che deambulano. Se Darwin non ha sbagliato proprio tutto, fra poco potremo risparmiare soldi e comprarci solo le mutande.

Ecco. Se fosse vivo Rino Gaetano, "Nun te Reggae Chhiu'" potrebbe durare 40 minuti. Non finirebbe mai. Anche perche', a parte Emanuele Filiberto, Berlusconi, Pupo, Bersani, Lapo Elkann, Bersani, Di Pietro, Fini, Rosy Bindi, Bertolaso, veline, fisioterapiste, lecchini, lacche', leccaculo, pigliainculo, servi, schiavi e caravan serai, Corona, Isola dei Famosi, Isola dei Falliti, riforme, par-condicio, falsi invalidi (sic!), scandali/favori sessuali, favori professionali, favorisca il permesso di soggiorno, Co.Co.Co. ecc. ecco a parte loro, anche alcuni personaggi della canzone originale saranno forse ancora vivi o quasi.

Ma la domanda e' retorica. Quella vera e' un'altra: esisterebbe un Rino Gaetano in questa Res
Púbica?

sabato 13 febbraio 2010

at least I am not drunk

"Sogno di un mondo dove si muore per una virgola"
Cioran


La frase senza virgola, scritta dallo Zar, prese alla lettera Cioran:

"Liberare impossibile giustiziare"

Nel dubbio credo che il poveraccio lo abbiano poi giustiziato.

E poi oggi, ancora:

Almeno non sono ubriaco, ancora.
Almeno non sono vecchio, ancora.
Almeno non lo saro' mai.
Almeno forse stasera esco.
Almeno ho un posto dove tornare, poi.
Almeno so scrivere, anche se non so bene cosa dire.
Almeno lo so dire, se so cosa voglio dire.

Ecco. Mi sa che per oggi il futurismo basta e avanza.



sukun in Antananarivo / 2010

giovedì 11 febbraio 2010

mitopoietica delle cose vecchie

mythopoeia |ˌmiθəˈpēə|
noun
the making of a myth or myths.

da qualche anno vi giravo intorno, non mi ero semplicemente mai dilungato sul suo valore. Sono ancora convinto che la quantita' di informazione visiva sul web sia l'antifotografia, un non valore. Come andare ad un bancomat, come un autogrill: non luoghi, non informazioni.

Poi oggi, colpa di una giornata particolarmente deludente al lavoro, ci ho perso un po' di tempo. Ed ho scoperto una miniera di immagini fantastiche. Una specie di Eden visivo.

Si chiama polanoid.net

Migliaia di polaroid. Migliaia. Migliaia. Bellissime immagini. Ho proposto timidamente alcune delle mie, e poi mi sono perso come guscio di noce nell'oceano dell'offerta incredibile, violenta, di bellezza.

Ma cosa fa' il mito di queste immagini, pertanto digitali visto che scansionate? E' il fatto che sono specchio di un'epoca rivolta, ombre della caverna? Questo, non me lo so spiegare, e rimango basito a guardare la bellezza di queste migliaia e migliaia di foto.

Forse ci sono: l'esistenza, remota, di una stampa, di un pezzo di carta, di un negativo in altri casi, che ci mette al riparo dalla tirannia aleatoria digitale. Se non son numeri binari, quelle foto esistono davvero.

E cosi', senza di soluzione di continuita', ecco qualche foto non-polaroid, ma pur splendido bianco e nero (il bianco e nero, non le mie foto), scattate con una leica, in novembre 2009. I negativi li sto guardando adesso. Cosi' neri, fragili ma solidi.

Rift Valley, Sukun / 2009

Rift Valley, Sukun / 2009

Narok / Sukun 2009


Masai Mara / Sukun 2009

Masai Mara / Sukun 2009

Athi river / Sukun 2009

Masai Mara / Sukun 2009

sabato 6 febbraio 2010

facce luoghi opportunita probabilita

"- mamma bisogna reagire! Se moriro', moriro' come il babbo!
- qui?
- Eh! Come il babbo!... bisogna reagire"

Non ci resta che piangere

Reagire, bisogna reagire, ecco! Dopo aver accettato la morte di 33 giga di foto, elaborato il lutto e fatto un rutto (licenza poetica) stasera, da solo in casa, ho messo mano allo scanner e ho lavorato ad un po' di foto. Bisogna reagire...
piramidi di Giza, Egitto / Sukun 2008

ranger in Crescent Island, Kenya / Sukun 2007

Mumbai / Sukun 2009

El Cairo / Sukun 2008


Mumbai / Sukun 2009

Buenos Aires /Sukun 2006

venerdì 5 febbraio 2010

"In Italia ci sono due re: un re è Berlusconi, l'altro re è il Papa.
Berlusconi comanda l'Italia, il Papa comanda gli italiani"
(Lili, 9 anni, Cina)


Geniale lucidita' analitica di Lili, da far sentire Bobbio -pace all'anima sua- un decerebrato politico.

Io per conto mio sono alle prese con la ricaduta della pessima notizia al ritorno dal Madagascar: tutte le foto che avevo nel computer, tutte dico, sono scomparse e non possono essere recuperate. Cosi' mi ha detto il tecnico (?).

Sparite, annichilite, sublimate o, piu' esattamente, dissolte in binomi di numeri ordinati come gli e' parso meglio al mio computer. E non piu' visivamente intelligibili.

Emozioni, facce, luoghi, instanti, masse di colore, ricordi, speranze, pensieri, vite -vivi o morti quei soggetti?. Tutto riassorbito nel maelstrom del disco duro, che non capisco perche' si chiami cosi' se poi le cose possono sparire da esso come tanti piccoli escrementi sciacquati dal w.c.

Forse un giorno ritrovero' 33 giga di foto digitali insieme
al coccordillo bianco delle fogne di Calcutta



domenica 24 gennaio 2010

Madagascar II

passa 'o tiempo e cche fa'? / tutto cresce e se ne va
passa 'o tiempo / e nun vuo' bbene cchiu'
voglio 'o sole / pa' m'ascciutta'
voglio 'n ora / pa' mm'a ricurda'
Alleria
pa' nu momento te puo' scurda
che hai bisogno d'alleria / quant'hai sufferto o' sape solo Dio
e saglie la voglia d'allucca'
che nun c'azzicc' niente tu / volevi solamente da'
l'alleria se ne va'

[...]


Pino Daniele, Alleria


Oggi, Sabato, ho preso un giorno un po' per me. Mi sono svegliato (relativamente) tardi, ho letto il giornale con le solite crisi e contro-crisi e sono uscito per strada. Sono andato al mercato a cercare vaniglia e cannella da aggiungere al Rhum Arrange'.

Sono andato a farmi fare dei timbrini, di cui qui sono maestri (fra le tante cose). Sono timbrini deliziosi, intagliati nella gomma dura, con i disegni e le scritte che uno chiede. Io mi sono fatto fare dei timbrini con su scritto SUKUN PHOTOGRAPHY, per numerare le stampe. Ed altri timbrini.

Poi ho comprato delle macchinine di latta riciclata - veramente fantastiche (foto Routard).

Poi e' successo che io sono diventato piccolo piccolo, o la macchina 2Cavalli e' diventata grande grande e abbiamo sceso le 12 colline di Antananarivo con il motore spento per risparmiare benzina. Dal soffitto a soffietto entrava aria, e c'era il sole, ed io non pensavo piu'.

Siamo diventati leggeri ed abbiamo cominciato a volare. Veramente non c'era piu' differenza fra la latta della birra THB della macchinina ed il mio taxi, vuoto e traballante come alluminio sconsolato.

Ero diventato un omino ed ero leggero. Il vento ed il caldo si introfulavano sotto i vestiti. Ed io ero leggero.



(foto da Internet/google)

martedì 19 gennaio 2010

Madagascar

I like you moving, moving! / I Like you, MOVING!

Non vedo pinguini psicopatici in giro -ma un sacco di gente sorridente. Ho scoperto da poco che c'e' la peste endemica qui -quella bubbonica si, quella di Manzoni- dopo aver visitato un bel po' di posti con i ratti morti qui. Mi sento grattare dovunque ovviamente: inizio della peste?

A parte questo tutto ok, primi 3 giorni, di nuovo, in quel di Antananarivo -non e' uno sciogli lingua, e' solo il nome piu' semplice che c'e' da pronunciare. L'ultima volta che c'ero stato c'erano meno case, e la gente era piu' rilassata, ora pare che ci debba essere una rivoluzione ad ogni battito d'ala di piccione. E qui piccioni non e' ho visti, quindi complessivamente bene ed al sicuro.

Prossime nuove -se poi gliene frega a qualcuno oltre a me- prossimamente.

baci e abbracci, da Tana. Sukun

sabato 9 gennaio 2010

La Repubblica on-line riporta:

"Liberato" il Comune. Nel frattempo è stata tolta l'occupazione che una decina di abitanti di Rosarno stavano attuando nel comune per chiedere l'allontanamento degli immigrati che vivono nel paese. Una decisione presa dopo l'inizio dei trasferimenti che porteranno, entro 48 ore, all'allontanamento di tutti gli immigrati da Rosarno.

Ancora una bella vittoria del razzismo -o delle mafie varie-, nel bel paese di merda che stiamo diventando.

venerdì 8 gennaio 2010

Orgia di Polaroid

Christmas-break has been, as always is, a tribute to consemurism, an hymn to everything but peace and love.

We all have our own way to consume and of course mine was... weird: an orgy of useless old Polaroid cameras. Very little money for high value, I say.

Adesso mi serve solo un'altra vita e mezza, per usarle tutte.