lunedì 17 ottobre 2011
413. Take a vacation from the Internet.
So I ran into the '1001 rules for my unborn son' blog. I litterally stumbled on this one:
413. Take a vacation from the Internet.
Yes! I said.
This is what I am going to do. Because I need to. Because I am burn-out and the simplest things don't give me pleasure anymore, and I am not communicating but the ghost of what I am. It is a huge copy-paste of the things I was supposed to be/do.
So this will be an out-of-Internet non automatic reply:
Hi, I am officially on Internet holiday. For urgent matters that the outer World cannot sort without me, you will have all my attention on a tete-a-tete e-mail at sukun AT sukun DOT it
Will get back to this and other Internet things (facebook, website etc.) when I feel I have to.
At least to the end of October 2011
Baci&Abbracci
venerdì 30 settembre 2011
destinazione zero - alfa omega.
ora non rimane che / trovar la verita'
Parla piano, Vinicio Capossela
Sono anni ormai, che gli amici si sposano ed i figli nascono.
Non ne ho visto uno, non sono stato nemmeno ad un matrimonio.
Potrei parlarne, dire i loro nomi. Ma a che servirebbe? Fare loro gli auguri, adesso?
Ho regali inscatolati, che non sono mai riuscito a spedire. Ho vestitini per bambini che adesso potrei dare ai loro cadetti. Sono stato per anni quell'invitato che tanto non potra' venire.
Ho scritto parole qui ed altrove, preso decine, centinaia di aerei. Ancora centinaia ne prendero'. Ho avuto paura di cadere. Forse anche domani, da Lilongwe a Joahnnesburg. Che ne so?
E non sono arrivato ancora a nessuna destinazione.
Quello che mi sorprende pero', e' che sono felice. Sono, credo, intimamente felice.
mercoledì 28 settembre 2011
giovedì 15 settembre 2011
domenica 7 agosto 2011
domenica 24 luglio 2011
distanze / distances
Ci abituiamo a tutto.
All’assenza che trasformiamo in amarezza, per accertarci di sentire ancora.
Ci accostumiamo alla voracita’ del tempo, a guardarlo passare impunemente. Ci abituiamo e ci offriamo delle scuse, per non impazzire.
Sono seduto sul bordo dell’Africa. Bevo i caffe' e mangio i tost. Mi ascolto masticare e deglutire, per evitare che questo silenzio mi assordi.
Ci abituiamo a sparire lentamente, come ombre nella sabbia.
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We get used to everything.
To the absence we turn into bitterness, to make sure we still feel.
We are accustomed to the voracity of time, as it goes by unpunished. We get used and we forge ourselves excuses, not to go mad.
We get used to distances. We fill them with memories as if they were sawdust, hoping that an ocean will dry like a puddle.
I'm sitting on the edge of Africa. I drink my coffee and I eat my toast. I listen myself chewing and swallowing to avoid the silence to stun me.
We get used to slowly disappear, like footsteps in sand.
venerdì 22 luglio 2011
Sur le sable, face à la mer
Se dresse là, un cimetière
Où les cyprès comme des lances
Sont les gardiens de son silence.
Sur le sable, des lits de fer
Sont plantés là, face à la mer
Mon ami, la mort t'a emmené
En son bateau pour l'éternité.
Si on allait au cimetière
Voir mon nom gravé sur la pierre,
Saluer les morts face à la mer,
Ivres de vie dans la lumière.
Dans la chaleur, le silence
A l'heure où les cyprès se balancent
Les morts reposent au cimetière
Sous le sable, face à la mer.
Les negresses vertes.
martedì 5 luglio 2011
Mozambique Year 1
venerdì 17 giugno 2011
quelli che a me piace Shakira,
quelli che Io non voto,
quelli che vado in vacanza a Sharm el Cheick
quelli che mi sono comprato il SUV
quelli che Roma caput mundi
quelli che io facevo solo il mio dovere
quelli che sono loro che sono negri
quelli che Sukun non sa fotografare ( i peggiori)
quelli che il posto fisso
quelli che Berlusconi
quelli che Bersani
quelli che Bossi
quelli che Bondi
quelli che Bindi
quelli che non cominciano per b
quelli che mors tua vita mea
quelli che il volontariato
quelli che l'addio al celibato
quelli che sono depresso
quelli che il precariato
quelli che la famiglia
quelli che etc.
mercoledì 1 giugno 2011
Maputo, Mozambique
Una nuova fase della vita si apre. Da oggi, 1 Giugno 2011, Sukun e' basato a Maputo, Mozambico, Africa
Come diceva Trotszky (un paio di settimane prima di essere ammazzato): "ah, et pourtant... la vie est belle!"
giovedì 5 maggio 2011
www.sukun.it it's here
Because, death is certain for the one who is born, and birth is certain for the one who dies. Therefore, you should not lament over the inevitable
sukun (c) Lido di Venezia, Festival del Cinema, 2001
La versione 2 del mio sito internet e' in linea. E' una versione leggera, facile da gestire, ecc.
Ma tutto questo non conta. Quello che conta e' la parola 'fine'.
Questo sito mette la parola fine ad una fase della mia vita. E della mia fotografia. Non so dove va la mia fotografia, se c'e' un inizio o c'e' una fine, probabilmente no.
E' un non senso, pero', parlare della 'propria' fotografia. Sono cosciente che appartengo io a lei. Non uso le fotografie per dire qualcosa. Non ho niente da dire. Ma devo dire quel niente. Per questo ho a volte la sensazione che sono io che appartengo a loro.
Cosi' qui finisce una fase, dal 2001 al 2011 piu' o meno. Una buona parte dei miei archivi e' in Italia. Mi riprometto di concludere questo lavoro appena possibile. E' gia' un sollievo grande, grandissimo, sapere che queste foto non mi tormenteranno piu'.
Respiro l'aria pulita che queste foto hanno lasciato negli scaffali della mia vita.
E sono pronto ad un nuovo inizio. Intanto, c'e' www.sukun.it
Enjoy.
mercoledì 13 aprile 2011
Eppure, io opinioni su tutto non ce l'ho. E l'unica cosa -a pensarci bene- che ho voglia di fare, e' proprio avere un'opinione di me stesso, e snocciolare cose che non potrei dire a voce.
Ed in fondo, qualcosa su di me e' il poco che mi rimane da dire. Puo' darsi che interessi solo me. Ma io credo che a sempre piu' gente interessano gli altri. Magari non in maniera altruista/ica. Ma per specchiarsi, o consolarsi di non essere soli nella merda, o allora consolarsi di essere, appunto, diversi.
Ci ho pensato su. Ed in fondo quello che mi va di dire riguarda me. Non la politica (e cosa potrei dire io?), la storia, l'attualita', la letteratura. Mi sembra che piu' parlo di me, meno sono al centro delle mie preoccupazioni.
Ecco. E le foto, ovviamente
giovedì 10 marzo 2011
La forza dell'indignazione
[in-di-gna-zió-ne] s.f. (pl. -ni) Vivo risentimento che si prova per ciò che si ritiene indegno, riprovevole, ingiusto:
Stamattina, nell'hotel in cui sono per lavoro, in questa citta', ho visto una scena mostruosa. Un uomo, di una certa eta' che saliva in camera con una bambina, molto piccola di strada. Ho preso le misure necessarie. Esistono procedure per questo schifo e, per fortuna, io le conoscevo. Il caso e' trattato. Se mi venissero a cercare per farmela pagare, sinceramente non mi importa. E' una delle tante scene merdose a cui devo assistere e a cui non dovremmo, cosi' come il personale dell'hotel ed altri clienti, indifferenti.
Il fatto che i politici italiani abbiano svuotato di senso la parola indignazione (provate a googlare fini indignazione; berlusconi indignazione; buttiglione indignazione; casini indignazione ecc. per vedere quanto sono 'indignati' questi dignitari) non impoverisce la parola. Impoverisce chi la usa come volgare ritornello.
L'indignazione e' azione, se si e' conseguenti. L'indignazione e' quello che ci resta quando il coraggio manca. L'indignazione ci muove. L'indignazione puo' reclutare il coraggio che ci manca.
Io sono indignato. Io sono indignato perche' questo mondo fa schifo, e perche' facciamo schifo noi quando perdiamo questa indignazione. Quando ci abituiamo, quando tanto e' lo stesso. Io sono indignato e cosciente che l'epoca in cui viviamo e' fatta per anime pure con le palle, e per il resto rimane l'indignazione da google.
Io sono indignato perche' conosco il significato di questa parola e non la uso a caso.
Devi essere indignato anche tu. Dobbiamo esserlo tutti. Riprendiamoci questa parola e scaldiamola con l'azione.
mercoledì 2 marzo 2011
mercoledì 16 febbraio 2011
Polalove
Caro Anonimo,
e’ una bella occasione per postare qualcosa su Polaroid, amore mio come ti amo, ma quanto mi costi...
In estremo estremo riassunto (ti metto qualche sito con info molto piu’ seria della mia), ecco cosa mi sento di risponderti:
Q1.che polaroid mi consigli, considerando che io non ne ho mai tenuta in mano una e voglio solo provare quindi magari non una costosa
A1. Senza procurarsi Polaroid professionali con cui Sarah Moon ha per esempio fatto tra le foto piu’ belle al mondo – basta dividere il mondo attuale delle polaroid accessibili in tre tipi, a partire dalle pellicole che accettano:
1) Le Polaroid che accettano le pellicole peel-apart (FUJI 100FPC, Polaroid 669, VivaColor ecc.); su e-bay se ne trovano da 5E (Polaroid Colorpack II) a 50E (Polaroid 340). Si trovano a volte in vecchi fotografi o riparatori che le hanno messe via. Intorno a noi c’e’ un sacco di gente che ce le regala volentieri. Le peel-apart non si trovano in commercio facilmente. Qualche negozio cool (che magari vende anche Holga ecc.) ha quelle nuove fatte da Impossible Project o semplicemente le Polaroid re-packaged. Il resto si ordina su internet. Le FUJI 100FPC sono ancora prodotte da Fuji e non sono troppo difficili da trovare. Ti ho parlato solo delle pellicole formato rettangolare. Esistono anche quelle quadrate ecc... ma se devi solo provare...
@A senso mio sono le piu’ belle, le piu’ intense. Costo dell’operazione: Polaroid Colorpack II – da 5 a 10 euro su internet (non credere ai ruffiani che dicono che e’ rara, era la economica degli anni 70). Pellicola 669 Polaroid, oppure FUJI FPC100 all’incirca 17E
2) Le polaroid che accettano le pellicole 600 (Quelle che ricorderai anche tu, anche se non so quanti anni hai, cioe’ quelle che escono sole sole dalla machcina e che una volta si agitavano tra il pollice e l’indice). Tipo le Polaroid Spirit 600CL. Degli anni 80-90 mi pare. Sono anche quelle che a volte si trovano ancora in commercio in qualche negozio.
@Sono divertenti ed immediate e possono dare risultati strepitosi se esposte con luce e colori saturati. Una Polaroid 600 Spirit CL costa intorno ai 15E le pellicole mi pare sui 15E forse meno. Io comprerei questa, e forse se chiedi in giro ad amici e famiglia, una ne resta ancora negli armadi.
Per esempio:
3) e le Polaroid SX70 che sono forse le piu’ alla moda, un po’ perche’ puoi mettere a fuoco, un po’ perche’ puoi giocare con il risultato finale, un po’ perche’ non lo so, ma io non sono un fan.
@sono quelle che costano di piu’ (mint conditions all’incirca 200E) e le pellicole anche costicchiano. Se c’e’ ancora negli armadi, dimmelo che me la compro J
Q2.l'effetto che c'è in molte delle foto fatte con le polaroid.. come se fossero un pò vecchiotte, che mi piace tantissimo, è un effetto tipico di tutte le polaroid ?
A2. Si e’ un effetto tipico. Mind, le FUJI 100FPC non hanno affatto un effetto vecchiotto ma colori saturati e bellissimi. Comunque non esiste altro mezzo come la polaroid per bellezza e profondita’ dei colori.
Q3.Quanto costano le pellicole?
A3. Troppo. Pero’ se ci pensi, lo sviluppo e’ incluso... Cerca su internet all impossibleproject.org e vedrai i costi (una volta era polapremium).
Q.4. sono buone quelle che circolano per ora?
A4. Nella misura in cui sono state ben conservate. Le nuove che sta producendo l’Impossible Project lasciano ancora a deisderare, ma gli appasionati lo accettano. Le FUJI 100FPC sono ottime pellicole.
Qualche sito:
www.the-impossible-project.com (coloro che hanno Osato)
www.polanoid.net (letteralmente il piu' grande archivio di polaroid do mundo)
www.polaroiders.it (per gli artisti nostrani)
www.rwhirled.com/landlist/landhome.htm (IL sito di riferimento per ogni polaroid esistente)
Photofiles per Sarah Moon
lunedì 14 febbraio 2011
ho sognato
[concorso a premi: di chi e'? vietato googlare]
sukun 2007
Anche perche' stavo su una pista da sci, ed ero felice.
Stamattina mi han svegliato in tempo, perche' stavo per essere trascinato in un concorso di ballo liscio.
L'inconscio c'ha dei problemi, e pure seri.