mythopoeia |ˌmiθəˈpēə|
noun
the making of a myth or myths.
noun
the making of a myth or myths.
da qualche anno vi giravo intorno, non mi ero semplicemente mai dilungato sul suo valore. Sono ancora convinto che la quantita' di informazione visiva sul web sia l'antifotografia, un non valore. Come andare ad un bancomat, come un autogrill: non luoghi, non informazioni.
Poi oggi, colpa di una giornata particolarmente deludente al lavoro, ci ho perso un po' di tempo. Ed ho scoperto una miniera di immagini fantastiche. Una specie di Eden visivo.
Si chiama polanoid.net
Migliaia di polaroid. Migliaia. Migliaia. Bellissime immagini. Ho proposto timidamente alcune delle mie, e poi mi sono perso come guscio di noce nell'oceano dell'offerta incredibile, violenta, di bellezza.
Ma cosa fa' il mito di queste immagini, pertanto digitali visto che scansionate? E' il fatto che sono specchio di un'epoca rivolta, ombre della caverna? Questo, non me lo so spiegare, e rimango basito a guardare la bellezza di queste migliaia e migliaia di foto.
Forse ci sono: l'esistenza, remota, di una stampa, di un pezzo di carta, di un negativo in altri casi, che ci mette al riparo dalla tirannia aleatoria digitale. Se non son numeri binari, quelle foto esistono davvero.
E cosi', senza di soluzione di continuita', ecco qualche foto non-polaroid, ma pur splendido bianco e nero (il bianco e nero, non le mie foto), scattate con una leica, in novembre 2009. I negativi li sto guardando adesso. Cosi' neri, fragili ma solidi.
Poi oggi, colpa di una giornata particolarmente deludente al lavoro, ci ho perso un po' di tempo. Ed ho scoperto una miniera di immagini fantastiche. Una specie di Eden visivo.
Si chiama polanoid.net
Migliaia di polaroid. Migliaia. Migliaia. Bellissime immagini. Ho proposto timidamente alcune delle mie, e poi mi sono perso come guscio di noce nell'oceano dell'offerta incredibile, violenta, di bellezza.
Ma cosa fa' il mito di queste immagini, pertanto digitali visto che scansionate? E' il fatto che sono specchio di un'epoca rivolta, ombre della caverna? Questo, non me lo so spiegare, e rimango basito a guardare la bellezza di queste migliaia e migliaia di foto.
Forse ci sono: l'esistenza, remota, di una stampa, di un pezzo di carta, di un negativo in altri casi, che ci mette al riparo dalla tirannia aleatoria digitale. Se non son numeri binari, quelle foto esistono davvero.
E cosi', senza di soluzione di continuita', ecco qualche foto non-polaroid, ma pur splendido bianco e nero (il bianco e nero, non le mie foto), scattate con una leica, in novembre 2009. I negativi li sto guardando adesso. Cosi' neri, fragili ma solidi.
Masai Mara / Sukun 2009
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